31.3.12

THE DEAD OUTSIDE

KERRY ANNE MULLANEY

Uk
2008
84 minuti
colore
2.35:1 




Interessante horror scozzese indipendente dal taglio minimalista. Esordio della regista Kerry Anne Mullaney, che ha anche co-sceneggiato il film con Kris R. Bird. Presentato in anteprima al London FrightFest Film Festival, il 25 agosto 2008, si è portato a casa anche una discreta manciata di premi e riconoscimenti  tra vari Festival cinematografici, tra cui una Menzione Speciale della Giuria al Festival Internazionale della Fantascienza di Trieste. Girato in 15 giorni con un budget estremamente ridotto, sotto il profilo della sceneggiatura il film non aggiunge nulla di nuovo a quanto già detto finora sul genere "pandemico / infetti" (ai tempi del buon vecchio Romero si chiamavano "zombi"!) e la trama è presto detta: nel solito mondo ormai devastato, questa volta da un virus di origine neurologica che ha trasformato la popolazione in un branco di violenti appestati, David finisce in una fattoria isolata dove incontra April, un'altra sopravvissuta alla pandemia, con un passato doloroso e oscuro. Dopo i primi momenti di diffidenza, tra i due sembra instaurarsi un rapporto di reciproca fiducia, ma l'arrivo improvviso dell'enigmatica Kate, sconvolgerà l'equilibrio nella vita dei due protagonisti...
La differenza principale che contraddistingue The Dead Outside dalle altre pellicole della stessa fattura, è che l'azione viene quasi totalmente annullata per lasciare spazio invece a uno studio (non troppo approfondito a dire il vero, il finale lascia molti interrogativi!) sugli stati psicologici dei personaggi. La figura del "contagiato" resta sullo sfondo per tutta la durata del film, quasi del tutto invisibile all'occhio dello spettatore e le poche sequenze dove gli infetti fanno la loro apparizione, sono girate per la maggior parte al buio e ad un ritmo velocissimo, oppure fanno parte di rapidi flashback, come quelli che ripercorrono nelle menti di Daniel e April (entrambi hanno perso tragicamente le rispettive famiglie). Sotto questo lato i fans del gore e dell'azione sfrenata rimarranno sicuramente delusi, ma in compenso The Dead Outside ha quel qualcosa di atipico che affascina, e che lo distingue dalle varie produzioni indipendenti straight-to video che popolano il mercato video. E calcolando l'esiguo budget, il punto di forza del film risiede sotto l'aspetto tecnico, il che non è poco: ottima la fotografia cupa e gelida, le inquadrature oblique abbinate a un grande uso dell'effetto sfocato, le musiche e gli effetti sonori azzeccati. I momenti di maggior clima raggiungono l'apice nelle sequenze dei flashback, realizzate con una fotografia quasi desaturata, che risulta decisamente inquietante (da menzionare l'immagine sfocata del padre di April, ormai contagiato, che scende le scale) . L'atmosfera che si respira, soprattutto nella parte finale, riporta alla memoria le origini del genere: il virus misterioso, l'assedio in una zona isolata, i tentativi di fuga.. Osservando attentamente il film nel suo complesso, Kerry Anne Mullaney si avvicina molto di più al capostipite La Notte dei Morti Viventi, di quanto abbia fatto lo stesso George A. Romero con il recente Survival of the Dead.
In definitiva, The Dead Outside rimane una più che dignitosa opera prima, che appare solo esteriormente come uno "zombi-movie", ma che in realtà sembra trovarsi molto più a suo agio tra i labirinti dell'horror psicologico, accostandosi, anche se molto cautamente, al cinema arty. E da questo punto di vista, il tentativo della regista di realizzare un'alternativa autoriale al genere, è indubbiamente da ammirare.

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